L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



Parte 15. Forum per la ricostruzione sociale.


Oggi, 07/07/09, ci siamo incontrati qui nel parco Unicef, nel tendone sede del comitato 3e32, unico spazio libero della città non gestito da forze dell'ordine o da protezione civile, che ha ospitato il Forum per la ricostruzione sociale,”diritti lavoro, saperi e democrazia" . L'incontro è stato organizzato da alcuni dei comitati cittadini nati dopo il terremoto del 6 Aprile come la rete 3e32, Epicentro solidale, Collettivo99 e Conferenza dei comitati cittadini, insieme ad altre associazioni come A Sud, La Ciudad, Brigate della solidarietà attiva, Udu e Abruzzo social forum, con i gruppi provinciali comunali e regionali di CGIL FILCEM, FIOM, FILLEA, FLAI, FP e NIDIL. Una giornata che si pone in antitesi con il G8 che inizierà domani a L'Aquila, città già devastata da un terremoto e che viene utilizzata come cornice della passerella dei potenti.

Il Forum è stato diviso in due momenti ben definiti, “Emergenza e democrazia” e “Ricostruzione oltre la crisi”. Oltre che all'esperienza aquilana, è stato dato spazio anche alle delegazioni del movimento contro la discarica di Chiaiano e del Presidio No Dal Molin contro la base militare americana. Tre storie accomunate da decisioni prese dall'alto, senza rispetto per il territorio ed i suoi abitanti, messi di fronte alla politica del “fatto compiuto.”

Una cittadinanza attiva e responsabile, si è ritrovata oggi per confrontarsi e capire come meglio rispondere ad una crisi che è sia locale che globale, un momento che è servito anche per capire come si sta traducendo nel territorio una economia della emergenza, che va a beneficio di alcuni gruppi economici.
Sono stati affrontati i vari aspetti della crisi che è non solo economica e finanziaria ma anche climatica, ambientale, sociale e democratica.
Una crisi scaturita da un'economia non legata alla produzione ma al profitto e poiché stanno venendo meno le fonti del profitto, le catastrofi diventano l'evento economico più importante.
L'Aquila è divenuto il cantiere più “attrattivo” d'Europa, dove arriveranno enormi investimenti finalizzati a costruire una nuova città diffusa, senza continuità con la storia o l'economia del territorio.
Risulta ancor più evidente il bisogno di rivedere il progetto C.A.S.E., alla luce di proposte che nascono dalla condivisione di tante professionalità per raccogliere le istanze di tutti in un clima di partecipazione dal basso.
Di fatto, tale progetto ha già dimostrato i suoi limiti, non garantendo se non prima di un anno l'ultimazione dei moduli abitativi in tutte le aree previste.

Dall'Assemblea sono nate delle proposte:

Rafforzare la rete dei comitati sia cittadini che dei piccoli o medi paesi del circondario, al fine di creare una coscienza politica condivisa sulla critica delle scelte che il governo proietta sul territorio

Ripensare L'Aquila “città delle caserme”, in L'Aquila “città delle conoscenze”, riconvertendo la caserma del G8 in campus universitario

Chiediamo che non si faccia alcuna differenza tra residenti e domiciliati, tra cittadini e cittadine italiani o stranieri.
Per loro,in particolare, desideriamo che si realizzi una moratoria per le scadenze dei permessi di soggiorno e che non si continui, in modo surreale, a pretendere i requisiti alloggiativi per chi è costretto a vivere nelle tende.



La pioggia improvvisa ha fatto riunire tutti sotto al tendone.





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